Sebbene pubblicata nel 2022, la sua implementazione da parte dei produttori sta avvenendo con tempistiche diverse. Di conseguenza, molti aspiratori attualmente in uso potrebbero non essere conformi ai nuovi standard, pur avendo una certificazione ATEX, e quindi essere utilizzati erroneamente anche nell’aspirazione di polveri esplosive, mettendo a repentaglio la sicurezza degli operatori.
In realtà, non è raro trovare macchinari autocertificati per la zona 22 (quindi adatti ad ambienti a rischio esplosione) che, nei loro manuali, vietano espressamente l’aspirazione di polveri combustibili.

Per questo motivo, una certificazione ATEX che non contempli la conformità alla norma EN 17348 non è sufficiente a garantire che un aspiratore sia sicuro per la raccolta di sostanze combustibili.È fondamentale verificare che i propri sistemi di aspirazione ATEX rispettino gli standard più recenti e, se necessario, adeguarli.
L’esplosione avviene quando c’è la compresenza di 3 elementi:
- Un combustibile (che può essere gas, polvere, nebbia);
- Aria/ossigeno;
- Una fonte di innesco (es. scintilla).
Quando un aspiratore è certificato Atex si elimina la possibilità che all’interno della macchina si possa presentare il terzo elemento, la fonte di innesco. Gli aspiratori Atex sono richiesti nelle operazioni di pulizia di tutte quelle aree produttive dove possono esserci concentrazioni di polveri, gas o nebbie (combustibili) come ad esempio in ambito alimentare (farine), chimico-farmaceutico, minerario, lavorazione del legno, petrolchimico.
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